Eventi

Evento di apertura del 21° anno dello Zia Lidia Social Club: Brindisi inaugurale sulle note di Vinyl Gianpy e visione del film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo.Introducono: Pietro Ammaturo, docente di cinema presso l’Università degli studi di Salerno e Ciro Borrelli, esperto e appassionato di cinema Italiano.Ed ancora, in esclusiva per lo ZiaLidiaSocialClub, performance musicale di Luis di Gennaro ispirata a Sacco e Vanzetti e al cinema di Giuliano Montaldo, ad Ennio Morricone e Joan Baez.

Riprese video: Maurizio Venturiero

Montaggio : Maurizio Venturiero

Sigla animata e grafiche video: Gabriella De Crescenzo

Produzione video Edonè Films

edonefilms.com

 
 
 
 

Paul Schrader – il futuro del cinema – Masterclass Laceno D’oro 2023

Riprese e montaggio di Maurizio Venturiero

Produzione Edonè Films https://www.edonefilms.com/

Ospite della serata il regista/sceneggiatore Pippo Mezzapesa. Una storia di passione e vendetta, avvolta in un bianco e nero rilucente e magnetico, che ha il coraggio di essere estrema. Travolge con la stessa forza calamitica che attrae i protagonisti facendo risplendere Elodie di una luce e una grazia tutta nuova. Interpreti: Elodie, Francesco Patanè, Francesco Di Leva, Lidia Vitale, Brenno Placido, Tommaso Ragno, Michele Placido.

Riprese video: Maurizio Venturiero

Montaggio : Maurizio Venturiero

Sigla animata e grafiche video: Gabriella De Crescenzo

Produzione video Edonè Films

edonefilms.com

Da un idea dello Zia Lidia social club staff

Grafica video Gabriella De Crescenzo

Regia, riprese e montaggio di Maurizio Venturiero

Una produzione video Edoné Films

Il documentario è sia un back Stage, che un resoconto delle tre serate del 28/29/30 luglio 2017, in cui si è svolta la XXIV edizione di Castellarte Festival internazionale di artisti in strada.

COMUNICATO STAMPA Per il tema della XXIV edizione del Festival Castellarte che si svolgerà dal 28 al 30 luglio 2017, abbiamo preso spunto da un movimento culturale (letterario, filosofico, musicale e artistico) sorto nella seconda metà degli anni ’90, che si propone di associare l’attenzione della Pop Art verso i beni di consumo e i mass media allo spirito sovversivo e alle radicali innovazioni formali dell’avanguardia.

Il termine Avant Pop, apparso per la prima volta in un disco del jazzista free Lester Bowie del 1984, vuole indicare appunto un linguaggio artistico nello stesso tempo popolare e sofisticato, innovativo e futuribile, consapevole della tradizione e proteso verso nuove possibilità.

L’Avant-Pop è un’avanguardia nutrita di cultura popolare e internet; esaspera situazioni postmoderne, l’ibridazione e la contaminazione sono la sua estetica.

Questaè la formula scelta dalla XXIV edizione del Festival Castellarte adottando il tema “Avanti pop”, siamo partiti dal presupposto che in una società in crisi la necessità di raccontare diventa urgenza.

Raccontare significa ritrovare un legame profondo col contesto, una relazione partecipe, piuttosto che fredda e distaccata. Allora trovare la formula dell’immediatezza comunicativa è stata per noi naturale, legata alla nostra stessa missione che da tempo portiamo avanti con i nostri progetti, “cultura a portata di mano”, nella formula di sempre, dove l’arte è portata in scena ad un palmo dal pubblico.

http://www.castellarte.it

🎥 L’imbalsamatore di Matteo Garrone Italia 2002, 101 min.

Con Ernesto Mahieux, Valerio Foglia Manzillo, Elisabetta Rocchetti, Lina Bernardi, Pietro Bondi, Marcella Granito, Bernardino Terracciano

Peppino è un tassidermista, un imbalsamatore che perpetua la vita degli animali morti soddisfacendo le richieste di un mercato variegato (anche la camorra sfrutta la sua maestria per occultare carichi di droga) e conducendo un’esistenza solitaria nel casertano.

L’incontro con il giovane Valerio risveglia la sua rassegnata routine, trovando nell’ assistente un nuovo amico e sperando di costruire con lui qualcosa di più forte. Fino a quando, durante un viaggio di lavora a Cremona, non incontrano la bella Deborah.

Al quarto lungometraggio Garrone mette in scena una torbida vicenda ispirata a fatti veri occorsi più di un decennio prima a Roma: paradossale che la vittima avesse partecipato in gioventù come comparsa al thriller fulciano Non si sevizia un parerino. Qui la cronaca è sceneggiata dal regista insieme ad Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, che delineano un microcosmo di degrado estetico e valoriale, tra paesaggi lividi e nebbiosi. Mahieux dimostra da protagonista la sua bravura espressa fino ad ora al cinema in piccoli ruoli tra il genere e l’autorialità, il dramma e la commedia. Musiche della Banda Osiris. Presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 55º Festival di Cannes, David di Donatello a Mahieux e agli sceneggiatori. “Un raro esempio di noir all’italiana che sa coniugare cinema d’atmosfera con lo scavo psicologico e il racconto d’azione”. (Il Morandini)

◼️Presentano: Pietro Ammaturo, docente di critica cinematografica;

Alessandro Guerriero, regista e critico cinematografico

Riprese video: Maurizio Venturiero

Montaggio : Maurizio Venturiero

Sigla animata e grafiche video: Gabriella De Crescenzo

Produzione video Edonè Films